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Questa è la storia, invero, poco motocilcistica, della vita di un motociclista davvero eccezionale, che usava una moto che all'epoca era eccezionale e degli eccezionali regali che ci ha lasciato. E' la storia di Sir Thomas Edward Lawrence, meglio noto come Lawrence d'Arabia.


Thomas Edward Lawrence nacque il 16 agosto 1888 a Tremadog, nel Galles, figlio illegittimo di tale Sir Thomas Chapman e della sua governante Sarah Junner, che, vivendo insieme "nel peccato", presero il nome di Mr. e Mrs. Lawrence. Il giovane T.E. Lawrence studiò storia a Oxford, dove si laureò con lode, e presto si dedicò all’archeologia, lavorando da assistente presso vari siti in Medio Oriente. Poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale, Lawrence fu arruolato nell’esercito Britannico per compiere indagini e rilievi nel deserto del Negev, dove avrebbe potuto svolgere la sua attività di archeologo. Il Negev risultava di importanza strategica, in quanto sarebbe stato i territorio attraversato dall’esercito Ottomano per aggredire l’Egitto in caso di guerra. Quando iniziarono le ostilità, Lawrence mostrò le sue qualità come ufficiale di collegamento con gli indigeni beduini dell’attuale Giordania e strinse amicizia con l’Emiro Faisal, uno dei figli dello Sherif Hussein della Mecca. All’epoca il Foreign Office britannico contava di sfruttare i sentimenti indipendentisti delle tribù beduine per poter combattere efficacemente l’esercito turco. E in quegli anni Lawrence creò la sua leggenda favorendo il successo di tale disegno.


Il giornalista statunitense Lowell Thomas seguì le sue vicende, documentandole in gran parte, ma anche sfruttandole a fini senzazionalistici, creando il mito di questo straordinario ufficiale britannico in grado di guidare la sommossa beduina. Lawrence seppe stare al gioco e raggiunse una notevole popolarità: forse per edonismo, forse per trarne benefici personali. Fatto sta che, grazie al suo operato, nel 1917 le truppe britanniche e le tribù beduine armate sferrarono con successo un attacco congiunto contro la città di Aqaba, presidiata dal’esercito Ottomano e sino a allora considerata inespugnabile. Nel 1918, poco prima della fine del conflitto mondiale, cadde anche la città di Damasco. E Lawrence, che ebbe un importante ruolo anche in questa operazione, fu promosso tenente colonnello, coronando definitavemnte la sua popolarità con l’appellativo, ormai popolare in tutto l’occidente, di Lawrence d’Arabia.


Nel dopoguerra la carriera di Lawrence ebbe alterni successi. Nel 1922 si arruolò sotto falso nome nella RAF come tecnico aeronautico. Dopo meno un anno fu però scoperto e espulso. Tornò allora nell’esercito come carrista. Ma, infelice di quel lavoro, tentò ripetutamente di rientrare in aeronautica, dove fu finalmente ammesso nel 1925. Quando, nel 1926, fu pubblicato il suo libro “Revolt in the Desert” (una riedizione delle sue memorie belliche raccolte nel precedente lavoro “The seven pillar of Wisdom”), questo si rivelò un grande successo, e il nostro ebbe una nuova ondata di popolarità che gli portò un incarico di comando in India, dove restò due anni, sino al suo richiamo in patria – pare – per sospette attività di spionaggio. Al rientro servì la RAF in patria sino al 1935.


Motociclista appassionato, sulla sua settima (!) Brough Superior, una SS100 (una moto che il costruttore garantiva potesse raggiungere le mitiche 100 miglia all’ora – circa 160 km/h), il 13 maggio 1935 a 46 anni, per evitare due ragazzi in bicicletta, nascosti da un dosso, Sir Thomas E. Lawrence perdeva il controllo della moto e, a causa dell’incidente, sei giorni dopo, anche la sua vita… Ci lasciava, oltre ai suoi scritti e la sua fantastica storia, un ultimo regalo.


Il neurochirurgo che tentò di salvarlo nei sei giorni di ospedale, Hugh Cairns, rimase profondamente colpito dall’esperienza e iniziò uno studio pluriennale sulle conseguenze degli urti alla testa a causa di incidenti stradali motociclistici… I suoi studi portarono alla realizzazione dei primi caschi, che sarebbero diventati presto obbligatori prima nell’esercito e poi per i privati (Reference and complete story in English language)

The last bike of Lawrence - Imperial war museum London - June 2006 - Photo by Stonemoss

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